Cosa state leggendo?

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  1. zephikiel
     
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    Topic banalissimo ma secondo me indispensabile, cosa state leggendo in questo momento?

    Qui possiamo aggiornare di volta in volta i libri letti e parlarne, consigliarci ecc...

    Io al momento sto leggendo la saga di "Percy Jackson e gli dei dell'olimpo", non è un grande capolavoro e non si accosta per nulla allo stupendo Harry Potter ma al momento ho bisogno di letture leggere e spensierate, sono in uno di quei periodi di stanchezza mentale in cui sento il bisogno di stare lontana da letture più impegnative e ho bisogno di rilassarmi un po'.
     
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    Ho le braccia a pezzi a forza di abbracciare le nuvole. (Charles Baudelaire)

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    Io sto leggendo due libri di Raffaele morelli, con la speranza di imparare ad avere più fiducia in me e stare meglio!
     
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  3. zephikiel
     
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    Ho finito di leggere "Il rumore dei tuoi passi" di Valentina D'urbano, anche lei autrice esordiente.
    Sono rimasta piacevolmente stupita da questo libro perchè mi aspettavo una cosa diversa ed invece non era affatto come immaginavo.
    Leggendo le prime cinque-sei pagine viene subito voglia di chiudere il libro e di mollarlo immediatamente, comincia dalla fine e ciò che accadrà viene subito clamorosamente sbattuto in faccia con una crudezza che è un pugno in uno stomaco.
    La lettura di questo libro mi ha un po' ricordato "I ragazzi dello zoo di Berlino", non solo per gli argomenti trattati ma anche per il modo in cui la protagonista del romanzo racconta la sua storia.
    L'ho trovato davvero bello, è ben scritto e nonostante la storia non sia innovativa è il modo in cui viene raccontata che ti fa apprezzare ogni pagina.

    Vi posto una bella recensione tratta dal sito IBS:

    Un esordio forte che narra una storia d'amore e morte, come un dramma classico. L'ambientazione è il nulla grigio e spento dei palazzi popolari occupati e abbandonati al loro degrado in cui crescono ragazzi che non escono quasi mai da questo recinto. E che qui giocano, litigano, amano, vivono e muoiono.
    Uno scenario contemporaneo: le Vele di Scampia, le Vallette a Torino, Quarto Oggiaro a Milano, Tor Bella Monaca a Roma. C’è in ogni città italiana un quartiere, qualche palazzo, una via dove l’ordine, la civiltà, la convivenza “normale” sono scalzati da un altro mondo, altri equilibri, altre regole. In ogni metropoli c’è La Fortezza. Anche in questi palazzi si vive, anche qui si trovano famiglie che cercano di trascorrere un’esistenza tranquilla, ma si impara sin da bambini che arrivare a sera ogni giorno è faticoso, che bisogna sapersi parare le spalle, che gli esseri umani possono essere anche molto pericolosi. Persino i padri possono diventare una minaccia reale.
    Un padre che beve, troppo. Un padre vedovo che si ubriaca e picchia i figli: Massimiliano, Alfredo e Andrea. Sotto di loro vive una famiglia più tranquilla con un papà, una mamma e due figli, Beatrice e Francesco. Lì trovano rifugio i bambini quando il padre esagera. Lì trova un letto in cui dormire soprattutto Alfredo, sin dai suoi sei anni. Lì continua a rifugiarsi col passare del tempo, tra le braccia di una donna che non è sua madre e sotto le coperte del letto di Beatrice e Francesco. Crescendo insieme Beatrice e Alfredo – praticamente coetanei - diventano fratelli, anzi, gemelli come li chiamano gli amici. Assumono la stessa camminata, prendono le stesse movenze, gli stessi gesti ripetuti come in un balletto di cui conoscono ogni singola mossa. Un rapporto fatto di gelosie, rancori, odio e amore. Un’amicizia destinata a diventare la colonna portante dell’adolescenza di entrambi, così caratterialmente differenti, ma uniti in modo indissolubile dalla sofferenza comune, dalla fatica di vivere in quel mondo.
    Sceglie un esordio difficile Valentina d’Urbano, quello del romanzo di formazione. Il paragone con altri racconti analoghi può essere impegnativo, forse troppo, ma lei ne esce bene. Sceglie anche di dire al lettore sin dal primo capitolo dove andrà a parare la storia: non aspettatevi il lieto fine. È Beatrice che racconta in prima persona la sua vita che è poi, per vicinanza, per gemellaggio, anche quella di Alfredo. La storia di un amore impossibile, destinato all’infelicità non tanto e non solo per il luogo in cui nasce, ma per l’incomunicabilità tra due persone simili e terribilmente diverse. “Non lo so, forse era l’ambiente che ci aveva prodotti. Forse ce l’avevamo nel sangue. Forse era la gente che frequentavamo, la noia, la mancanza di obiettivi. La consapevolezza di non poter essere mai niente di diverso, la presa di coscienza che saremmo stati così per tutta la vita. Fuori si susseguivano gli anni e il mondo cambiava. Dentro noi rimanevamo fermi. Non ce l’avevamo un motivo per vivere, non sapevamo darcelo. Lo facevamo e basta.”
    Un romanzo che si sviluppa tra gli anni di piombo e quelli "da bere" ma dove la Storia sfiora appena i protagonisti, chiusi in un mondo tragicamente senza tempo. Un dramma che richiama alla mente la tragedia classica e che presenta una sua Agorà: l'anfiteatro degradato in cui i ragazzi s'incontrano e vivono. Una figura positiva, umana e tragica verrà sommersa, un personaggio meno generoso ma più forte verrà salvato.

    Recensione a cura di Giulia Mozzato


    E voi cosa state leggendo di bello in questo periodo?
     
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2 replies since 9/10/2013, 08:19   48 views
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